UTMR SOLO – 155km 10.000 D+

Fin da quando ero piccolo avrei voluto compiere il giro del Monte Rosa, ma mai avrei pensato di riuscire a farlo da solo e in meno di due giorni. Sono stato tra i primi ad iscrivermi all’edizione 2020 dell’UTMR e quando hanno cominciato ad esserci i primi Lockdown mi sono comprato un tapis roulant che mi potesse permettere di allenarmi in salita (+25%) stando tranquillamente a casa guardando ore e ore di Netflix: non potevo mancare alla partenza della gara a settembre!

Quando a giugno Lizzy Hawker comunicò la cancellazione della gara e il rinvio all’anno successivo, non ci ho pensato su due volte e l’ho contattata per sapere dove avrei potuto trovare le fontanelle nella parte svizzera che non conoscevo assolutamente: l’avrei fatto da solo!

Non ho perso tempo e da giugno sono andato in Val D’Aosta ogni weekend: dovevo macinare dislivello e km per essere pronto a fine agosto.

Avrei dovuto partire il 29 agosto a mezzanotte da Alagna e dirigermi verso Macugnaga. Purtroppo proprio in quei giorni le condizioni meteorologiche hanno cominciato a peggiorare portando importanti piogge e nevicate lungo tutto l’arco alpino. Ho così dovuto aspettare la giusta finestra di bel tempo.

Alla sera del 30 agosto, sapendo che ci sarebbero state delle schiarite di li a poche ore, mi sono diretto ad Alagna e ho atteso circa un’ora da solo nel posteggio del Vold che passasse la perturbazione.

Alle 00.07 del 31 agosto sono finalmente partito, direzione Passo del Turlo! Il cielo si è rasserenato ed è uscita una luna che mi ha illuminato la strada. Le temperature sono scese improvvisamente e il terreno, che era completamente bagnato, di colpo ha cominciato a gelare causandomi non pochi problemi in quanto i lastroni walser sono estremamente scivolosi. Giunto al passo del Turlo ho trovato circa 15-20 cm di neve. Ho cominciato la discesa verso Macugnaga. Era la seconda volta che la percorrevo, la prima nel 2020 e devo dire che nonostante fosse buio pesto me la ricordavo bene. Attorno a me sentivo il rumore dell’acqua dei torrenti ingrossati da almeno 48 ore di intense piogge. In alcuni tratti il sentiero era un tutt’uno con il torrente, fortunatamente avevo le mie preziose Uragano GTX La Sportiva e me la sono cavata egregiamente nonostante qualche scivolata, ma, ahimè, non ho ancora trovato una scarpa che sulle rocce bagnate rimanga ben attaccata al terreno. Verso le 4 del mattino sono arrivato a Macugnaga e da li in poi avrei percorso un centinaio di km su sentieri a me completamente sconosciuti.

La salita al Moro è stata molto dura in quanto in gran parte coperta di neve. Arrivato al rifugio, il gestore mi ha detto che non c’erano tracce per la discesa in Svizzera e che il sentiero era coperto, così come i segnavia. Fortunamente era sorto un bel sole e non avevo problemi di visibilità. Il sentiero era a tratti molto esposto e attrezzato con le corde ma grazie al Gps del Garmin con la mappa precaricata mi sono orientato benissimo.

Dopo qualche ora sono giunto a Saas Fe, dove avrei dovuto affrontare la parte più difficile: 16 km a mezza costa su tratti molto esposti con innumerevoli parti di sentiero attrezzato e 3-4 frane, un paio storiche e consolidate e un paio molto recenti, instabili anche per via delle recenti piogge. Per uno che soffre di vertigini è stata sicuramente un’impresa ardua!

Arrivato a Grachen con 3 ore di ritardo sulla mia tabella, ho incontrato Lizzy Hawker, organizzatrice dell’UTMR la quale mi ha accompagnato per un breve tratto in cui abbiamo avuto una piacevole conversazione e mi ha dato qualche prezioso consiglio sul prosieguo.

Ho quindi ripreso il sentiero, facendo attenzione però a stare sul sentiero più basso in quanto quello più alto era stato bloccato da una recente frana. Ho quindi proseguito per Tash dove mi sono fermato a mangiare, fare la doccia, caricare l’impossibile e riposare per circa 3 ore.

Di buona lena, alle 4 di mattina sono ripartito direzione Zermatt. Il cielo era tutto coperto, buio pesto e non vedevo l’ora di raggiungere il ghiacciaio del Teodulo per superare il passo omonimo, ultimo punto difficile che mi separava dal ritorno ad Alagna. Arrivato a circa 2.400 metri di altezza, la sorpresa: Il cielo diventò improvvisamente limpido: avevo superato tutte le nubi che ora erano ai miei piedi!

Riscaldato dal bellissimo sole ho superato il tratto di ghiacciaio e raggiunto il Passo del Teodulo con relativa facilità.

Di li in poi tutto sarebbe stato in discesa (più o meno) ma giocavo in casa, perché sui sentieri da Cime Bianche ad Alagna ci sono cresciuto e poco importa che da Gressoney ad Alagna piovesse acqua e neve e la visibilità fosse meno di 10 metri, ormai ero a casa!

Se volete vedere i video e leggere le interviste cliccate nei link sotto.

Relive ‘Ultra Tour Monte Rosa ⏩ SOLO 🔄’

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Clicca sulle immagini seguenti per leggere le interviste

TOR130 – TOT DRET – GRESSONEY-COURMAYEUR

Il TOR130 – Tot Dret è la  corsa che si affianca al più duro e affascinante trail al mondo: il Tor des Géants®.
Un assaggio, e anche piuttosto consistente, degli ambienti magici che attraversa e delle sue atmosfere non replicabili. 

DA GRESSONEY A COURMAYEUR TOR130 – TOT DRET!

Un trail di 130 chilometri e 12 mila metri di dislivello positivo che parte da Gressoney e arriva a Courmayeur. 
Una gara vera, impegnativa, affascinante, con le montagne più ambite della regione – Monte Rosa, Cervino e Monte Bianco – a fare da attrattiva e da maestosa scenografia.
Le barriere orarie sono fissate calcolando la percorrenza media sui 3,02 KM/h per i passaggi più lenti, una gara dura ma unica per la sua bellezza adatta a trailers ben allenati e preparati.

https://www.tordesgeants.it/it/content/tor130-tot-dret-gressoney-courmayeur

Relive ‘⛰TOR130 – Mangio & Dormo mentre corro😂’

Settembre 2019 – Veramente estenuante!

GTC 105 – GRAN TRAIL COURMAYEUR

Il percorso si snoda lungo i sentieri del territorio compreso tra CourmayeurPré-Saint-Didier e La Thuile, per una lunghezza totale di 100 km circa ed un dislivello positivo di 7900 mt, sviluppandosi prevalentemente lungo la Val Veny e la Val Ferret.

Dopo la partenza dal Courmayeur Mountain Sport Center (1250m SLM), il percorso si dirige verso le Fonti Vittoria per poi imboccare il sentiero che porta a Champex di Pré-Saint-Didier.

Dalla piscina del paese termale si sale, passando da Molliex, verso il vallone di Petosan, dove gli atleti potranno trovare il primo punto di ristoro (1753m SLM). Attraversando Plan Praz, il “Sentiero delle Miniere”porta al Rifugio Deffeyes (ristoro, 2500m SLM), anticipato da un breve tratto attrezzato con le catene.

Dal rifugio si scende verso le cascate e si arriva ad Arly di La Thuile (1450m SLM)dove, percorso circa un terzo dell’intera gara.

Seguendo a ritroso una parte del percorso del Tor des Géants® si raggiunge l’imbocco del vallone di Youlaz (ristoro 2047m SLM), il Colle dell’Arp (2572m SLM), il Colle di Youlaz (2661m SLM) ed il punto più alto della corsa sotto il Mont Nix (2830m SLM).

Un lungo traverso porta i trail runner fino al Colle du Berrio Blanc (2818m SLM) ed al Mont Fortin (2755m SLM), dove si trova un altro punto ristoro (bivacco mobile elitrasportato).

Da qui, fiancheggiati i laghi, ci si dirige verso il Col Chavanne (2598m SLM) per poi scendere verso il Col de la Seigne (2510m SLM) e le casermette (2290m SLM): il sentiero porta a girare attorno alle Pyramides Calcaires(2573m SLM) e raggiungere il punto ristoro del Rifugio Elisabetta (2197m SLM).

Da lì parte il percorso del giro del Monte Bianco, che tocca il Lago Combal (1952m SLM), sale all’Arp Vieille (2303m SLM), costeggia il Lago Checrouit (2151m SLM), fino ad arrivare al Rifugio Maison Vieille (1952m SLM), dove c’è l’ultimo ristoro prima della base vita di Courmayeur.

Si scende di nuovo verso la Val Veny, attraversata la sabbiera, inizia la salita verso il Pavillon du Mont Frétyche porta alla stazione intermedia di Skyway Monte Bianco dove si trova la base vita.

Utilizzando il vecchio sentiero si raggiunge La Palud e, attraversato il ponte, si inforca il sentiero per ricongiungersi con la balconata in località Lechey.

La splendida balconata della Val Ferret conduce verso il Rifugio Bonatti ed il vallone del Malatrà, a circa metà percorso, dove si trova il ristoro presso l’alpeggio del Giouè (2215m SLM).

Da qui si attaccano gli ultimi due colli, Entre deux Sauts (2524m SLM) e Col Sapin (2435m SLM) per poi iniziare la discesa verso CurruLa SucheL’Ermitage e tornare al traguardo del Courmayeur Mountain Sport Center.

https://www.gtcourmayeur.com/it/content/gtc-100km-7900m-d

Relive ‘Gran Trail Courmayeur ⛰’